Profondamente autentica
Grazia Schiavo. L’affascinante attrice romana ci racconta la sua visione del cinema
Teatro e cinema. Due mondi che conosce molto bene. Cosa ama di più dell’uno e dell’altro?
Il cinema lo amo per la sua infinita capacità di unire arti e competenze e di estendere e amplificare le dimensioni di spazio e di tempo. Il teatro perché con molto meno può comunque far tutto, con in più la magia dell’incontro tra chi crea e chi riceve, che permette e di uscire da uno spettacolo diversi rispetto a come si era arrivati.
Altre passioni oltre la recitazione?
Mi appassiona la psicologia, il lavoro su di sé e sugli altri. Amo anche la musica, il canto, la cucina.
Il ruolo che più l’ha appassionata?
Deve ancora arrivare... Credo abbia a che fare con la possibilità di destrutturarsi, scomporsi, rivelarsi nella parte più scomoda ma anche più profonda e difficilmente accessibile. Sono più che mai convinta che un attore prima o poi debba darsi questa possibilità.
Lo scorso ottobre è uscito Divorzio a Las Vegas, dove è protagonista con Giampaolo Morelli, Andrea Delogu e Ricky Memphis. La sua battuta preferita?
Quella che dice Elena (interpretata dalla Delogu, ndr) nel suo discorso a proposito di guardarsi indietro... Se abbiamo lasciato qualcosa di importante da recuperare per essere compiutamente noi stessi.
Roma: dove le piace andare per rilassarsi?
Roma, la mia città, la scopro sempre nuova e meravigliosa. Per rilassarmi adoro camminare in centro, sul lungo Tevere e poi tornare a casa portando con me certe sensazioni da rivivere attraverso la musica, il movimento e la meditazione.
Progetti in cantiere?
C’è un nuovo progetto che mi vedrà fra poco al lavoro: un ruolo in un film di Riccardo Antonaroli, La svolta.
Instagram: @grazia.schiavo