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hessler
21 Dicembre 2018

Roberto E. Wirth che racconta i suoi 40 di Hassler Roma

Intervista con il proprietario e general manager di una vera icona di ospitalità romana

Quinta generazione di una famiglia di albergatori, una storia personale stretta a quella del suo hotel con un doppio nodo fatto di sguardi e silenzi densi di significato e amore. Stiamo parlando di Roberto E. Wirth che incontriamo alla vigilia di un duplice anniversario: 125 anni dell’iconico albergo noto in tutto il mondo e 40 anni di attività come proprietario e general manager dell’Hassler Roma. Ci ha raccontato di suo padre Oscar, di un 4 stelle che negli anni ’50 diventa il 5 stelle più famoso di Roma, di una città che cambia ma conserva la sua bellezza eterna, e non ultima, di una attenzione al sociale che viene da aver sperimentato in prima persona le difficoltà della vita

Roberto E. Wirth

Cosa rappresenta per lei questo luogo?

Considero l’Hassler Roma la mia passione, la mia casa e l’eredità di famiglia. Il mio impegno e la mia dedizione rappresentano ciò che ha permesso all’albergo di essere considerato come uno dei migliori d’Europa e location prediletta dei viaggiatori che visitano la Città Eterna. L’Hassler, essendo un albergo indipendente, ha un suo carattere, una sua personalità, una sua storia e, questo, sta diventando molto raro. Poi si trova a Roma, che rimane anche oggi la città che sorprende per la sua bellezza e per la sua ricchezza storica e culturale. E’ un museo a cielo aperto. Da questo punto di vista il suo fascino è inalterato.

Come si rende un luogo di passaggio come un Hotel, un luogo icona in cui si sente il bisogno di tornare?

Il richiamo al prestigioso passato dell’Hassler e alla sua storia è sicuramente molto sentito dai nostri ospiti, fa parte del nostro retaggio e della nostra eredità e ha contribuito alla fama di cui gode oggi l’Hotel. Questo però non significa che i nostri ospiti non si aspettino tutti i comfort che la modernità può oggi offrire. Tanti sono stati i lavori di rinnovamento e altri ce ne saranno…“Non si può” è un’affermazione che non deve esistere all’Hassler. Se una cosa non è realmente fattibile si deve trovare un modo alternativo per esaudire le richieste. Dall’altra parte i viaggiatori sono sempre più esigenti. Chiedono maggiore flessibilità, immediatezza nelle risposte, vogliono essere stupiti e si aspettano che i loro desideri vengano anticipati. I viaggiatori cercano esperienze uniche che possano diventare dei ricordi memorabili. Inoltre, da una parte vogliono sentirsi cittadini del mondo e immergersi nella vita dei paesi che visitano e dall’altra, vogliono sentirsi come a casa.

Gli interni iconici dell'hotel. Al 6° piano, il panoramico Ristorante stellato Michelin Imàgo, sapientemente guidato dal pluripremiato chef Francesco Apreda

L’italia è arte, cultura del cibo, paesaggi meravigliosi…in che ordine secondo lei?

Non solo arte, cultura e cibo…c’è da considerare anche il clima. Questo ci insegna la storia. L’arte però è al primo posto: l’Italia è il paese con il maggior numero di siti Unesco, viviamo nel più grande museo a cielo aperto del mondo. . 

Due parole sul suo grande impegno nel sociale?

Io sono sordo profondo dalla nascita e, da sempre, sono impegnato nel campo sociale e attivo nell’ambito della sordità in Italia e all’estero. Nel 1992 ho istituito una borsa di studio “Fulbright – Roberto Wirth, presso la Gallaudet University, Washington D.C. (USA) l’unico ateneo al mondo bilingue (American Sign Language e Inglese), accessibile anche agli studenti sordi e sordastri. Nel 2004 ho fondato la Roberto Wirth Fund Onlus, successivamente denominata Centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi Onlus (CABSS) che ha dato vita al laboratorio multisensoriale “Il Primo Passo…”, un ambiente pienamente accessibile, sicuro e adattabile alle esigenze di piccolini sordi e sordociechi da 0 a 6 anni. 

Hassler Roma, nella sua spettacolare posizione in cima a Piazza di Spagna

L’Hassler per lei è come una donna ha detto. Se dovesse dargli un volto famoso chi sarebbe?

Non ha un volto ma di sicuro è una donna  molto elegante e che sa comportarsi in ogni occasione. 

Progetti per il futuro? 

Continuare a stupire i nostri ospiti e confermarsi come quell’hotel indipendente che rimane iconico, leggendario e incomparabile. Insomma vogliamo che l’Hassler continui ad essere la location per eccellenza quando si viene a Roma. 


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