Catturare l’anima
Camilla Alibrandi, fotografa e stylist appassionata di estetica e architettura
Qual è stata la tua formazione?
Ho studiato architettura e poi ho fatto due master a Roma all’Accademia di Moda e Costume, uno in giornalismo di moda e storia del Costume e un altro di specializzazione sugli accessori: scarpe e borse. Sono convinta che non è vero il detto che l’abito non fa il monaco. Le persone quando ti guardano, si fanno subito una prima impressione di te.
Cos è la fotografia per te?
La fotografia ha la responsabilità di raccontare una storia e descrivere una persona anche solo attraverso una luce, un colore e una messa a fuoco. Sposo l’idea che basta poco per raccontare molto: “Less is More”. Mi piace l’idea di fondere l’estetica con l’etica di una persona e di riuscire a catturare caratteristiche che anche le persone stesse, a volte non vedono di sè.
Chi ti ha trasmesso la passione per la fotografia?
Mio padre, anche lui architetto, fotografo e regista quando avevo 12 anni mi ha regalato la prima macchina fotografica e a 15 un ingranditore e una camera oscura e mi ha insegnato a sviluppare le mie foto. Il sabato mattina, ci mettevamo io e lui davanti a una spremuta d’arancia e con pazienza mi ha insegnato i segreti del mestiere.
Quali sono le tue passioni?
Amo lo sport - sono anche diventata istruttrice di nuoto e yoga perché sono convinta che la didattica ci aiuta a crescere - ma soprattutto l’arte contemporanea e il cinema.