Bellezza e Solidarietà
Anlaids e la sua scintillante serata di Gala per aiutare
Una serata indimenticabile, diventata ormai una delle più importante kermesse benefiche della Capitale. Un’occasione speciale in cui glamour e solidarietà, arte e bellezza, si uniscono per sostenere Anlaids e quindi la lotta contro l’Aids. Stiamo parlando di Arte & Aids, nella magnifica cornice di Palazzo Doria Pamphilj, il cui padrone di casa, il principe Jonathan Doria Pamphilj, è Tesoriere della Sessione Lazio di questa importante Associazione Nazionale.
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Come nelle edizioni precedenti Anlaids ha coinvolto un prestigioso parterre di celebrities, alcune delle quali - come Pierfrancesco Favino, Giorgio Marchesi, Anna Ferzetti, Ferzan Özpetek, Martina Stella, Giulia Bevilacqua e Nina Zilli - sono diventate ‘pittori a fin di bene’, realizzando i quadri che sono stati poi messi all’asta durante la serata di Gala, per raccogliere i fondi che permettono all’Associazione di continuare nella sua missione, quella di informare e quindi prevenire l’infezione da Hiv e Aids. Quest’anno le opere sono state esposte tra la Sala Aldobrandini e il suggestivo chiostro bramantesco, impreziosito dai decori scenografici curati da Matteo Corvino e realizzati insieme a studenti e docenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma. A cena, le proposte firmate dallo Chef stellato Giuseppe Di Iorio, fresco di nomina di Ambasciatore del Gusto per la città.
Per l’occasione abbiamo incontrato Massimo Ghenzer, presidente di Anlaids Lazio.
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Quali sono stati i punti salienti dell’edizione di quest’anno?
È un appuntamento di estrema piacevolezza, ma bisogna tenere presente che, molto pragmaticamente, la sua finalità è quella di raccogliere i fondi che ci permettono di realizzare i nostri programmi. Tra gli sponsor di questa serata c’è stato ad esempio Endemol, una grande società di produzione, che ci aiuta nell’acquisto dei test salivari - che in pochi minuti, massimo 20, danno la risposta per sapere se la persona ha contratto l’infezione dell’Hiv - ma ci sono stati anche altri preziosi partener, oltre ai 350 partecipanti. Per cui, è stata decisamente una serata di successo.
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Che tipo di progetti portate avanti?
Fondamentale è il Progetto Scuole, attraverso il quale una squadra di psicologi e medici spiega ai ragazzi cos’è l’Hiv e come prevenirlo. Un contributo che diamo ormai da 15 anni e con cui siamo entrati in contatto ad oggi con circa 150mila giovani.
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Progetti futuri?
Parteciperemo ad un convegno internazionale sulla PrEP, ossia la profilassi pre-esposizione. Un nuovo percorso, a cui cercheremo di capire che tipo di contributo noi, come Anlaids, possiamo dare.
Quest’anno avete istituito anche il premio intitolato a Fernando Aiuti. Ci racconti qualcosa dell’uomo che ha fondato Anlaids, scomparso lo scorso gennaio.
Oltre a essere un immunologo di fama mondiale, Fernando per me era, prima di tutto, un grande amico. Lo conoscevo da 30 anni. È stato lui a ridare dignità alle persone infette di Hiv e Aids, restituendogli la loro identità di semplici malati e non di persone da allontanare e isolare. Aveva una personalità molto intensa, un carattere forte, ma soprattutto era un medico profondamente appassionato e molto vicino ai suoi pazienti. Ha dato tutta la sua vita alla loro cura. Per tutti questi motivi ci è sembrato doveroso intitolargli questo premio, che sarà assegnato il primo dicembre, giornata mondiale contro l’Aids.