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Hotel Hassler, Sala Eva

text Teresa Favi

16 Dicembre 2021

Un tè sotto il Cupolone

L’Afternoon Tea a Roma. I migliori indirizzi tra sale da tè storiche, locali originali e tea-bar d’hotel

L’usanza di bere il tè in Occidente, risale al Seicento. All’inizio veniva importato dalla Cina e il costo del viaggio rendeva le foglie del tè un bene raro e prezioso. Poi, quando gli inglesi si accorsero che il tè cresceva anche in India (controllata dalla Corona già dal Seicento con la Compagnia delle Indie), tutto cambiò all’improvviso. Smisero di importarlo e lo fecero diventare un prodotto locale. Considerato sulle prime un medicinale, fu il tempo a trasformare in Inghilterra il tè in una preziosa bevanda per aristocratici e un rito sociale pomeridiano. Il tè delle cinque nasce ufficialmente nell’estate del 1841, per opera di Anne Mary Stanhope, Duchessa di Bedford e dama della Regina Vittoria, che un pomeriggio, presa da un certo languore di stomaco, fa suonare uno dei suoi campanelli e chiede di farsi portare una tazza di tè accompagnata da pane morbido e torta. E’ l’alba di una delle tradizioni britanniche più inossidabili, condivisa fin da subito con Sua Maestà e plasmata di lì a poco in consuetudine.  Fu battezzata Afternoon tea e raggruppava le lady - con relativo cambio d’abito - davanti allo stesso tavolo, tra tè fumante, dolci e sandwich salati. Quarantacinque anni dopo il fatidico pomeriggio estivo, due inglesine di buona famiglia giunsero in Italia da Londra. Isabel Cargill era stata abbandonata all’altare e per consolarsi era partita al volo con l’amica Anna Maria Babington per il classico Grand Tour attraverso il Vecchio Continente. Si innamorarono di Roma. E scoprirono che nella Città Eterna il tè si comprava solo in farmacia. Nel 1893 decisero di aprire la prima sala da tè d’Italia, investendo tutti i loro risparmi (100 sterline) nella Babingtons Tea Room, che doveva essere anche un salotto di lettura e un punto di ritrovo per la comunità anglosassone. La Babingtons Tea Room c’è ancora, non meno affascinante di 130 anni fa, sulla gradinata di piazza di Spagna circondata da una decina d’altri indirizzi esclusivi che hanno eletto la calda bevanda, con tutti gli annessi e connessi del rito pomeridiano, a elegante conforto sociale d’inverno. Ecco quelli da non perdere.

Babingtons Tea Room
Sontuosi lampadari, pregiati drappeggi, atmosfera tipicamente british
Già all’ora della colazione ci si può accomodare e scegliere tra gli oltre 30 tipi di tè e miscele provenienti da tutto il mondo, assaporandoli al meglio con scones, muffin, torte e altri dolciumi, tutti rigorosamente espressi! Ciò che rende particolare Babington’s, oltre al sorbetto Earl Grey, si avvera nel mese di febbraio con la cerimonia del tè in stile vittoriano, con tanto di arpa e camino acceso. Da qui sono passati grandi personaggi da Richard Burton con Liz Taylor, Federico Fellini, che pare amasse i muffin al formaggio, e Audrey Hepburn, golosa di torta al cioccolato.

Piazza di Spagna, 23.

Babingtons tea room

Salone Eva Hotel Hassler
Una delle sale da tè più raffinate ed eleganti di Roma, dentro l’Hotel Hassler. Qui una speciale selezione di tè rari – serviti ogni giorno dalle 15.30 alle 13.30 -  è accompagnata da finger sandwiches fatti in casa, scones - semplici e all’uvetta - caldi di forno.

Piazza Trinità dei Monti 6.

Hotel Hassler, Sala Eva

Hotel de la Ville
Nell’incredibile Julep Print Room in stile vittoriano, il tè delle cinque ha un sapore autenticamente britannico. Il menu Julep Afternoon Tea prevede una un calice di bollicina selezionata, tè in foglia, biscotti, finger sandwiches dolci e salati.

Via Sistina, 69

Hotel de la Ville

The St. Regis Rome 
Un’altra tappa per gli amanti dell’Afternoon Tea è senza dubbio l’Hotel St. Regis. Ogni pomeriggio - dalle ore 15.00 in poi - il personale affabile dello storico hotel romano dispensa consigli sulla grande varietà di tè proposti. Da accompagnarsi con i classici scones, marmellate, finger sandwiches e pasticcini.

Via Vittorio Emanuele Orlando, 3.

St. Regis Rome

The British Corner
Tra Porcellane Royal Albert e teiere in Sheffield, nel vivace quartiere del Pigneto, la serata imperdibile è Speak’n’drink dove bere e conversare in gruppo (rigorosamente in inglese). Candele, luci soffuse, musica di sottofondo delicata e una invidiabile carta di infusi e tè  da sorseggiare accompagnati dai tipici dolci britannici.

Via del Pigneto 112.

The British Corner

Caffè Braschi by Vivi Bistrot
Nel settecentesco palazzo Braschi sede del Museo di Roma, fermatevi per una sosta alla caffetteria del museo che offre “I Love Tea Time” il rito del tè servito con teiere, porcellane e alzatine colme di leccornie dolci e salate, in due versioni. Una più semplice, Vivi Cream Tea, selezione di tè e infusi in foglia biologici serviti con fragranti scones caldi fatti in casa, panna e marmellata di fragole. Nel Vivi High Tea si aggiungono biscottini, finger sandwich salati al salmone e ai cetrioli e un calice fresco di Franciacorta.

Piazza Navona, 2. 

Caffè Braschi

Le Carré Français
Qui i pasticceri arrivano alle 4 del mattino per infornare éclair, tarte aux framboises, Paris-Brest... se al tè delle cinque di pura tradizione inglese preferite l’allure francese, allora Le Carré Français è il posto che fa per voi.

Via Vittoria Colonna, 30. 

Le Carré francais

Romeow Cat Bistrot
Nel quartiere Ostiense, questo indirizzo è unico per due motivi: il menu, a base di piatti vegani e crudisti oltre a molte e pregiate varietà di tè, e un’allegra combriccola di gatti (tutti arrivati da un rifugio) che gironzola tra i tavoli e sonnecchia nelle ceste. Provate le raw cake, o le crostate… e rilassatevi accarezzando un gatto... solo se l’interessato è d’accordo.

Via Francesco Negri, 15. 

Romeow Cat Bistrot

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