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colonna traiana cover

text Salvatore La Spina photo Valentina Stefanelli

21 Giugno 2019

La grandezza della vittoria

La colonna Traiana. Un capolavoro di arte e tecnica dal 113

Ha resistito a saccheggi, invasioni barbariche, spoliazioni e guerre ed è ancora lì, da più di mille e novecento anni, a soprastare quello che resta dell’antico Foro traianeo con i suoi quasi quaranta metri di altezza.

La Colonna Traiana, voluta dall’imperatore da cui porta il nome, è stata inaugurata nel 113 per celebrare la conquista della Dacia, regione dell’est Europa che corrisponde all’attuale Romania e parte della Bulgaria e dell’Ungheria.

La Colonna è stata progettata per il Foro di Traiano e si trovava dietro la perduta Basilica Ulpia

Essa è universalmente conosciuta per essere la  prima colonna coclide  della storia, copiata in seguito da Marco Aurelio  e da Giustiniano e molto più tardi anche da Napoleone ed è, a tutti gli effetti, uno dei più famosi monumenti celebrativi del mondo.  

La colonna è considerata dagli studiosi il punto di arrivo più all’avanguardia della storia del rilievo storico romano ed è anche considerato il monumento che rappresenta l’espressione artistica autonoma ed originale dell’arte romana rispetto ad ogni monumento precedente. La Colonna era stata pensata per il Foro di Traiano e sorgeva alle spalle della perduta Basilica Ulpia. È molto verosimile che dalle terrazze della basilica si potesse avere una visione ravvicinata del magnifico fregio, esso è comunque leggibile senza la necessità di girare intorno alla colonna dato che la loro sovrapposizione nelle diverse spire sembra seguire una logica coerente. Grazie ai Fasti Ostienses sappiamo che la data di inaugurazione è stata il 12 maggio, la narrazione invece è probabile sia stata elaborata dai perduti Commentarii di Traiano nei quali racconta gli anni della guerra in Dacia tra il 101 e il 106. Oltre a contenere le ceneri dell’imperatore e a ricordare le sue gesta una iscrizione ricorda l’altezza della collina che sorgeva in quel luogo che è stata sbancata per far spazio alla costruzione del foro.

È la prima colonna a spirale nella storia

La Colonna è rimasta in piedi nei secoli nonostante le costruzioni e le distruzioni succedutesi nei secoli. L’unica modifica sostanziale è avvenuta sotto papa Sisto V, quando nel 1588, fece porre la statua in bronzo di san Pietro sulla sommità, in sostituzione della perduta statua in bronzo di Traiano.

La scala elicoidale interna è oggi perfettamente conservata, essa presenta 43 feritoie e 182 gradini, tra i visitatori illustri anche Goethe nel 1787 potette ammirare il panorama di Roma dalla sua sommità. Oggi non è molto facile accedervi ma le sue misure sono imponenti: solo la colonna è alta 29,78 metri ed è costituita da 18 colossali blocchi in marmo di Carrara, ciascuno dei quali pesa circa 40 tonnellate ed ha un diametro di 3,83 metri. Essa raggiunge 39,86 metri circa se si include l’alto piedistallo alla base e la statua alla sommità. L’ordine della colonna è in stile dorico mentre il capitello è decorato da una modanatura a ovoli e con la base a forma di corona. 

18 grandi blocchi di marmo di Carrara. 150 scene animate da circa 2500 figure

Se osserviamo il monumento possiamo scorgere dal basso le ricchissime decorazioni del basamento che è ornato su tre lati da armi accatastate in bassorilievo mentre sul lato rivolto verso la Basilica Ulpia una epigrafe sorretta da vittorie ricorda le ragioni della costruzione della stessa mentre quattro aquile sono poste agli angoli del piedistallo. Sotto l’epigrafe si scorge la porta che conduce alla sala che conteneva le ceneri di Traiano e della moglie Plotonia. 

Sopra il basamento partono i 200 metri del fregio istoriato che si arrotolano intorno al fusto per 23 volte con 150 scene animate da circa 2500 figure. Secondo gli studiosi sono descritte le campagne nella Dacia in senso cronologico. La narrazione si svolge dal basso verso l’alto e da sinistra a destra e ha inizio con l’attraversamento da parte dei Romani del Danubio su un ponte di barche. 

Le scene di combattimento sono intervallate da marce, costruzioni di ponti, strade, accampamenti e da scene in cui compare lo stesso imperatore Traiano, ben 60 volte e sempre raffigurato in classica compostezza e serietà e in proporzioni maggiori rispetto alle altre figure, secondo il simbolismo tipico del rilievo storico. Le scene sono ambientate in contesti reali, con rocce, alberi e costruzioni in cui il vero protagonista è il valore, la virtus dell›esercito romano. 

Mentre grande intensità espressiva si riscontra in alcune scene come nella tortura inflitta dalle donne dei Daci ai prigionieri romani o nella presentazione a Traiano delle teste mozze dei Daci, grande solennità è riscontrabile, invece, nella scena della sottomissione dei Daci alla fine della prima campagna alla presenza dell’imperatore. Per poter gioire appieno della visione di questo importante monumento è consigliabile andare la mattina prestissimo quando, nel silenzio della città ancora dormiente, possono sentire ancora, attraverso le immagini della colonna, gli echi delle straordinarie imprese dei Roma.




Places

In questo articolo abbiamo parlato di Colonna Traiana

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