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Piazza Trilussa, Trastevere, dedicata al celebre poeta di dialetto romanesco

text Veronica Sgaravatti
photo Valentina Stefanelli

17 Ottobre 2018

Trastevere: tutto quello che non puoi perderti

Tra chiese, palazzi e splendidi attici, ti portiamo con noi alla scoperta di una Roma imperdibile

La bellezza di Trastevere è nei i suoi vicoli, i rumori, gli odori, i tantissimi ristoranti dove poter assaggiare la cucina tipica romana, ma anche negli artisti di strada che si esibiscono tra turisti e trasteverini. Il nostro itinerario comincia da piazza Trilussa, che si affaccia sul Lungotevere Raffaello Sanzio ed è dedicata al famoso poeta dialettale romano, che in Trastevere visse e morì. La sua scalinata offre spazio per sedersi all’ombra e rinfrescarsi con l’acqua della fontana, commissionata da Paolo V Borghese. 

Piazza Trilussa

Da qui per andare verso via della Lungara, strada costruita nel Cinquecento per collegare Trastevere al Borgo si passa attraverso Porta Settimiana, fatta erigere nel 1498, da Papa Alessandro VI sopra un piccolo passaggio delle mura Aureliane. Nella via si incontrano subito Palazzo Corsini, oggi sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei e della Galleria Nazionale d’arte Antica. Le opere della Galleria provengono per la maggior parte dalla collezione della famiglia Corsini e risalgono al XVI e XVII secolo e, una delle più importanti, nella sala 7, è il dipinto del Caravaggio di San Giovanni Battista. 

Palazzo CorsiniPalazzo Corsini

Alle spalle di Palazzo Corsini c’è l’Orto Botanico, un tempo giardino privato del palazzo, che oggi, nei suoi 12 ettari ospita più di 8000 specie di piante. Proseguendo lungo via della Lungara ci fermiamo davanti a Villa Farnesina, una delle prime ville rinascimentali, fatta costruire tra il 1508 e il 1511 per il ricco banchiere papale Agostino Chigi e acquisita nel 1577 dal cardinale Alessandro Farnese. Gli affreschi più famosi sono quelli di Raffaello nella Loggia di Amore e Psiche e nella sala di Galatea, oltre al trompe-l’-oil di Peruzzi di un colonnato con una veduta della città, nel salone delle Prospettive.

Orto BotanicoIl vivace quartiere di Trastevere è pieno di ristoranti e bar dove potrete fermarvi per una breve pausa o gustare l'autentica cucina romanaTrastevere

Trastevere, il cui nome deriva dal latino trans Tiberim che significa al di là del Tevere, mantiene il suo nucleo originario lungo la sponda opposta al centro storico e, se una volta era abitato dalle classi sociali meno abbienti di Roma, oggi è uno dei quartieri più ricercati sia per la sua vita notturna e i suoi locali, sia per le sue ricchezze artistiche. 

Ristorante Ombre Rosse

Tornando verso piazza Trilussa, addentrandosi per i vicoli si percorre via della Paglia e si incontra un altro meraviglioso scorcio: piazza di Sant’Egidio, con il suo storico locale Ombre Rosse, punto di riferimento della zona, aperto dalla colazione fino a tarda notte che con la sua selezione di cibo e musica accontenta tutti.  Di fronte, c’è il Museo di Roma in Trastevere, il cui edificio - che fa parte del convento delle carmelitane scalze - ha una collezione permanente degli aspetti folcloristici della città. Il piccolo museo ci fa catapultare nella vita quotidiana Trasteverina dell’Ottocento, con una stanza dedicata al poeta romano Trilussa dove ci sono i suoi oggetti di uso domestico. 

Basilica Santa Maria in Trastevere

Poco oltre, c’è uno dei simboli di Trastevere e una delle chiese più belle di Roma: la Basilica di Santa Maria in Trastevere, uno dei più antichi luoghi di culto della Capitale dedicato alla Vergine Maria. La struttura odierna romanica, campanile compreso, fu fatta costruire nel 1148 da Innocenzo II, sulle fondamenta di una chiesa precedente, a cui poi fu aggiunto il portico di Carlo Fontana, nel 1702, con le statue di quattro Papi sulla balaustra. 

Nella facciata si rimane subito colpiti dallo splendido mosaico del XIII secolo della Vergine che allatta Gesù Bambino, attorniata da dieci donne che reggono delle lampade. L’interno della basilica ha tre navate suddivise da 21 colonne romane, di granito, con capitelli ionici e corinzi, provenienti dalle Terme di Caracalla e oltre al pavimento cosmatesco e al soffitto ligneo progettato dal Domenichino nel 1617, si rimane incantati di fronte ai mosaici dell’abside, tutti eseguiti tra il XII e il XIII secolo. 

Basilica Santa Maria in Trastevere

Nella piazza omonima, al centro, si trova una delle più antiche fontane di Roma, restaurata numerose volte e alimentata dall’Acqua Paola, che si narra dissetò i trasteverini prima dell’avvento della rete idrica cittadina. 

Percorrendo tutta via di san Francesco a Ripa, dalla Basilica di Santa Maria in Trastevere, ci si può fermare per una sosta veloce a mangiare un Suppli lungo la via e dopo aver oltrepassato il trafficato viale Trastevere, si arriva in piazza San Francesco d’Assisi, davanti alla chiesa di San Francesco a Ripa, dove si dice che San Francesco alloggiasse quando nel 1209 venne a Roma, per ottenere da Papa Innocenzo III l’approvazione della sua regola monastica. 

La chiesa, dedicata a san Francesco, oggi ha un aspetto Barocco che risale al 1680 ed ha al suo interno una delle più belle opere del Bernini: l’estasi della beata Ludovica Albertoni. L’Estasi della Beata è una delle più belle opere del Bernini, eseguita nel 1674, e suor Ludovica, monaca delle clarisse, viene rappresentata mentre è sdraiata su un letto ricamato nel marmo, nell’atto dell’estasi cristiana, con occhi chiusi e bocca aperta. 

Chiesa Santa Cecilia

Il lato a est di viale Trastevere si può dire che è la zona del quartiere un po’ più defilata ma ugualmente ricca di tesori nascosti. Risalendo su via Anicia, in direzione del Lungotevere ci fermiamo davanti alla Basilica di Santa Cecilia in Trastevere dove riposano i resti della Santa patrona della musica. 

Chiesa Santa Cecilia

La basilica del IX secolo, fu costruita su una precedente chiesa del V secolo e a sua volta edificata sulla casa dove si pensa che la Santa sia stata martoriata nel 230. Oltre alla scultura di Maderno, che raffigura la Santa e si trova sotto l’altare, l’opera che più desta ammirazione è l’affresco di Pietro Cavallini, del XIII secolo che raffigura il Giudizio Universale, nel Coro delle Monache. Le chiese sono ancora tantissime e perdersi nei vialetti può far passare ancora due ore spensierate e divertenti dove attici mozzafiato, convivono con panni stesi ad asciugare al sole e vecchi trasteverini si mescolano a nuovi residenti e turisti provenienti da ogni parte del mondo. 




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