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Doria Pamphilj Museum

Rossella Battista

13 Dicembre 2022

I musei poco conosciuti di Roma da visitare assolutamente

Piccoli scrigni ricchi di bellezza e storia

Ignorati da molti e sconosciuti ai più sono tessere fondamentali che completano quel mondo articolato, composito e spesso contraddittorio che rende Roma una città unica. Chiamarli piccoli musei è quasi un’offesa, meglio definirli musei con un’anima. Perché a volte raccontano di appassionati collezionisti e spesso svelano momenti clou della storia di Roma e non solo. Andiamo a scoprirne alcuni sparsi tra gli oltre 170 presenti.

Museo Napoleonico

MUSEO NAPOLEONICO (piazza Umberto I)

Quasi affacciato su Tevere il palazzo, donato alla città dal conte Giuseppe Primoli, figlio di Carlotta Bonaparte raccoglie cimeli e opere d’arte, ma nelle sale sapientemente tinteggiate d’azzurro, non si trovano i fasti imperiali, ma le testimonianze che documentano gli intensi rapporti che legarono i Bonaparte a Roma. Momenti intimi di una dinastica.

MUSEO DELLA REPUBBLICA ROMANA E MEMORIA GARIBALDINA

MUSEO DELLA REPUBBLICA ROMANA

E MEMORIA GARIBALDINA (Porta S. Pancrazio)

Nato in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il museo racconta la breve e intensa estate della repubblica del 1849 ed è in Porta San Pancrazio, luogo simbolo del sacrificio di libertari come Luciamo Manara, Goffredo Macelli ed Emilio Dandolo. Il museo raccoglie cimeli garibaldini, busti e, attraverso percorsi multimediali è possibile seguire l’evoluzione degli eventi, dai moti rivoluzionari europei del’48 alla fase liberale di Pio IX, paladino contro gli austriaci, la sua fuga a Gaeta e la Repubblica col suo tragico epilogo.

museo GIOVANNI BARRACCO

MUSEO GIOVANNI BARRACCO

(Corso Vittorio Emanuele 166)

Non c’è solo la collezione di arte antica nel palazzo, c’è soprattutto la storia di un personaggio, Giovanni Barracco, rampollo di una ricca famiglia del regno delle due Sicilie di idee libertarie e avversa ai Borboni tanto da finanziare l’impresa garibaldina in Calabria. Deputato e poi senatore dell’Italia Unita è famosa la sua passione per l’archeologia che lo porterà a collezionare una quantità infinita di manufatti che daranno vita al primo museo comparato di arte antica che mette a confronto quelle egizia, greca, assira, fenicia, cipriota, romana, etrusca e perfino medievale.

Museo delle Mura

MUSEO DELLE MURA

(via Porta San Sebastiano 18)

Benché il luogo abbia subito svariate trasformazioni, resta una delle porte meglio conservate delle mura Aureliane e una delle più grandi con le due torri semicircolari e la facciata in travertino. Trasformato in museo nel 1990 offre, attraverso camminamenti originali e plastici in miniatura, un’idea del sofisticato sistema difensivo del tardo impero. Imperdibile la passeggiata sulle mura.

museo biliotti

MUSEO BILIOTTI

NELL’ARANCIERA DI VILLA BORGHESE

(viale dell’Aranciera)

Riaperta nel 2006, dopo anni d’incuria l’ariosa Aranciera ospita una significativa selezione di opere d’arte contemporanea donate alla città dal collezionista Carlo Biliotti (1934-2006). Fu proprio l’avvocato e magnate dell’industria della cosmesi (La Praire), a scegliere il luogo per il suo ricco patrimonio con opere di De Chirico, Severini, Warhol, Rivers, Manzù, Dalì, Saint-Phalle, Rotella.

MUSEO DELL’ALTO MEDIOEVO (ph. Massimo Gaudio)

MUSEO DELL’ALTO MEDIOEVO

(Museo delle Civiltà, EUR, viale Lincoln)

Parte del ben più articolato sistema espositivo del Museo delle Civiltà, in via di riallestimento, il Museo dell’Alto Medioevo riunisce preziosi manufatti dell’Italia centrale post Impero, longobardi e carolingi. Otto sale con opere straordinarie come le decorazioni a intarsi marmorei provenienti da una villa monumentale di Ostia antica, i rilievi marmorei di epoca carolingia oltre ai tessuti copti.

Galleria Doria Pamphilj

MUSEO DORIA PAMPHILJ (via del Corso 305)

È dal 1651 che il grande palazzo, un tempo dei della Rovere, ospita la ricchissima collezione di opere d’arte di Camillo Pamphilj, nipote di Giovan Battista che, divenuto papa Innocenzo X, gli affida la primogenitura e con essa buona parte del patrimonio di famiglia. Da piazza Navona la collezione, che comprendeva già il ritratto del  papa di Velasquez e dei Caravaggio, verrà non solo trasferita in via del Corso ma anche arricchita con opere di Tiziano, Raffaello, Parmigianino, Beccafumi e ancora Bronzino e Sebastiano del Piombo.

Montemartini Power Plant (ph. Mimmo Frassineti)

CENTRALE MONTEMARTINI (via Ostiense 106)

L’archeologia industriale al servizio di quella classica. È l’unicità che caratterizza il museo che negli ampi spazi perfettamente conservati di una delle prime centrali termoelettriche della capitale, ospita sculture, mosaici, reperti appartenenti alle collezioni dei musei Capitolini. La grande struttura del 1912, attraverso i suoi macchinari ci offre un viaggio a ritroso nel tempo fino alla Roma repubblicana e arricchito di recente con le tre vetture del treno di Pio IX del 1858.

Palazzo Altemps Museum

MUSEO PALAZZO ALTEMPS

(via Sant’Apollinare 46-Navona)

Creato nel 1889 per ospitare le antichità di Roma è oggi il luogo dove sono riunite numerose collezioni classiche dislocate nelle varie sale del palazzo costruito da Girolamo Riario e passato poi nel ‘500 alla famiglia Altemps. È qui infatti più che altrove che incontriamo il gusto dei collezionisti dal ‘500 in poi. Tra cui la Boncompagni-Ludovisi con 104 sculture compreso il toccante Galata suicida, oltre ai patrimoni Altemps, Drago e Mattei.

Museo degli strumenti musicali

MUSEO DEGLI STRUMENTI MUSICALI

(piazza Santa Croce a Gerusalemme)

Frutto della passione maniacale di Evan Gorga (1865-1956), tenore tra i più talentosi che stupì il mondo dei melomani abbandonando le scene al culmine della carriera per dedicarsi agli strumenti musicali. Riuscì ad accumularne circa 150mila in pochi anni. Oggi una buona parte della sua immensa collezione è ospitata nella palazzina Samoggia, nell’area archeologica del circo Variano, dove è possibile ammirare, tra le altre rarità, la seicentesca Arpa Barberini, un cembalo cinquecentesco di Hans Muller e un pianoforte Cristofori dei primi del ‘700.

palazzo braschi

PALAZZO BRASCHI (piazza Navona)

Costruito nel ‘700, sulle ceneri del quattrocentesco palazzo Orsini, rappresenta forse l’ultimo esempio di nepotismo papale. Ne fece infatti dono Pio VI al nipote Luigi Braschi Onesti. Ma nel 1871 i suoi eredi lo donarono alla città e oggi dopo varie vicissitudini ospita una cospicua collezione di opere dedicate in buona parte alle vedute della città durante l’epoca dei grand tour.

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