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Alda Fendi


text Antonia Ruggiero

7 Dicembre 2019

L’arte è un sogno, l’arte è un sentimento

Con la Fondazione Esperimenti Alda Fendi dichiara a Roma il suo amore

Investire sulla bellezza è un sogno da inseguire che Alda Fendi ha pienamente realizzato, nella sua amata Roma, con la Fondazione Esperimenti.

Il nome è emblematico: esperimenti ma anche le contaminazioni tra pittura, fotografia, cinema, teatro sono al centro della ricerca della fondazione, perché le diverse forme d’arte sono intessute di relazioni e legami. 

“L’anima della Fondazione sono gli esperimenti - ci spiega Alda Fendi -. Il primo, nel 2001, è stato il ritrovamento dell’abside e del colonnato della Basilica Ulpia, al Foro Traiano. Un esperimento di archeologia molto importante cui abbiamo dedicato tre anni di lavoro che hanno riportato alla luce 400 mq di pavimentazione di meravigliosi marmi colorati, dal giallo antico, al verde africano.

Fondazione Esperimenti

Poi, nel 2005, sono iniziati gli esperimenti teatrali: undici anni di teatro multimediale che è un teatro d’avanguardia, che definirei il teatro del futuro, fatto solo di musica e immagini, senza parole, che ha dato vita ad un grande allestimento di undici spettacoli nei Fori imperiali.”

L’ultimo esperimento, da un’idea di Raffaele Curi, eclettico Direttore artistico della Fondazione, riguarda il movimento letterario e artistico del surrealismo. Un allestimento presente fino al 14 dicembre dedicato al fotografo Man Ray ed al celebre regista spagnolo Luis Bunuel.

“Con Raffaele Curi siamo in grande sintonia, ci ispiriamo al passato per pensare al contemporaneo. Del surrealismo ci piaceva la libertà: un artista deve vivere una vita anche tormentata ma completamente propria, libera, in piena coscienza di sé.” 

Come in un cinema d’essai, nelle diverse sale della Fondazione è possibile assistere alla proiezione integrale di cinque film di Buñuel, tra i quali Un chien andalou che, a proposito di contaminazioni, ha come autore della sceneggiatura Salvador Dalì. Nella famosa scena dell’occhio, considerata manifesto del surrealismo, Buñuel invitava lo spettatore ad aprire gli occhi, cambiare modo di guardare la realtà. Un invito non molto diverso da quello di Alda Fendi, recentemente insignita della Legion d’Onore e decisa a rendere l’arte fruibile in modo democratico.

“La Fondazione è nata, oltre che per lasciare un’eredità alle mie figlie e ai miei nipoti, soprattutto per fare un omaggio all’Italia e a Roma, promuovendo l’arte e la cultura. Dal 2001 ad oggi tutti gli eventi e le mostre realizzati sono sempre stati ad ingresso gratuito. La filosofia della Fondazione è che l’arte deve essere un bene della gente e uno strumento di crescita culturale”.

L’arte non si può spiegare con ragionamenti, è un sentimento istintivo. “Niente raziocinio didascalico, nè artifici qualunquistici” diceva Lacan. D’altronde Breton, ideatore del surrealismo, fu influenzato proprio dalla psicanalisi e dalla lettura de L’interpretazione dei sogni di Freud.

“Per me l’arte è un sogno cominciato con la Basilica Ulpia, e proseguito fino all’Arco di Giano che ho fatto illuminare dal direttore della fotografia Vittorio Storaro. E, a proposito di cinema, simbolo della Fondazione è un rinoceronte, opera ispirata al film di Federico Fellini E la nave va, realizzata infatti da Buzzanca lo stesso artista che lo ideò per il film, tra l’altro, recentemente premiata con il Compasso d’oro.”

Sede delle proposte e delle sperimentazioni artistiche e culturali della Fondazione è il Palazzo Velabro, progettato dal grande architetto francese Jean Nouvel.

Gli interni della Fondazione Fendi. Il simbolo della Fondazione è un rinoceronte, un'opera ispirata al film di Federico Fellini

Nel 2014, è nata l’idea di avere una sede, così abbiamo affidato il progetto del palazzo in via dei Cerchi a Jean Nouvel, anche se abbiamo impiegato tre anni a causa della lunghissima burocrazia italiana. La realizzazione ad opera di Jean Nouvel ha dato un interesse internazionale alla Fondazione. Lui stesso ha dichiarato che considera questo lavoro uno dei più importanti che ha fatto, poiché tutti gli architetti del mondo vorrebbero, almeno una volta nella vita, poter realizzare un’opera a Roma che, così tanto trattata male, è considerata pur sempre la città più importante del mondo.”

In effetti, attraversando i diversi spazi del Palazzo Rhinocerons, si giunge, infine, alla terrazza che spalanca alla vista una bellissima serata in cui Roma mette in scena uno spettacolo fatto di luce e di cielo: un’immagine che resta negli occhi come l’ultima opera d’arte a cui assistere. Anche se non è affatto l’ultima. Fino al 10 marzo 2020 sarà esposta presso gli spazi di Rhinoceros gallery l’opera di El Greco Santi Pietro e Paolo

“L’esposizione segna il secondo appuntamento di un accordo di collaborazione triennale tra la Fondazione Alda Fendi - Esperimenti e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo. Questo prestigioso accordo nasce dal desiderio di incrementare i rapporti culturali tra l’Italia e la Russia, tramite l’esposizione di capolavori provenienti dal celebre museo russo.”

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