Advertising

Connect with Roma the Eternal City

Sign up our newsletter

Get more inspiration, tips and exclusive itineraries in Rome

+
Under the arch through which  one enters the neighborhood

text Veronica Sgaravatti
photo Valentina Stefanelli

27 Marzo 2019

L’Art Nouveau a Roma

Un angolo insolito di Roma e anche Villa Torlonia con l’affascinante Casina delle Civette

Nel cuore di Roma, a pochi chilometri dal centro storico, si trova uno dei quartieri più caratteristici della città. In realtà non è un vero quartiere, ma un angolo di Roma, formato da un complesso di edifici, situato nel più ampio quartiere Trieste, con un bizzarro mix di arte Liberty e art Decò, con infiltrazioni di arte greca, gotica, barocca e addirittura medievale: parliamo di Coppedè. 

Piacevoli strade per una passeggiata, soprattutto se si hanno bambiniCoppedè

Fare una passeggiata tra queste vie è piacevole e soprattutto per chi ha bambini e vuole far scoprire loro luoghi assolutamente diversi, è un percorso affascinante e surreale: 

26 palazzine e 17 villini con torrette toscane, archi moreschi, figure animalesche nelle facciate affrescate e giardini con le palme, che sorgono tra la Salaria e la Nomentana e più precisamente tra piazza Buenos Aires e via Tagliamento.

L’insieme dei fabbricati, l’incredibile fusione di linguaggi architettonici immergono il visitatore nella atmosfera sfarzosa, e anche un pò fittizia degli inizi del 1900.

CoppedèUn dettaglio dell'Arco dei Palazzi degli AmbasciatoriUn due edifici chiamati Palazzi degli Ambasciatori

Il quartiere è stato interamente progettato e realizzato, tra il 1913 e il 1926, dall’eclettico architetto fiorentino Gino Coppedè. L’ingresso principale alla zona, dal lato di via Tagliamento, è rappresentato da un grande arco riccamente decorato, che congiunge i due palazzi degli ambasciatori e dal quale scende un grande lampadario in ferro battuto. 

Coppedè

Prima dell’ arcone, che porta a piazza Mincio - cuore del quartiere - c’è un’edicola con una statua di una Madonna con il Bambino. In mezzo alla piazza sorge la fontana delle Rane, costruita nel 1924 e costituita da una vasca centrale, con quattro coppie di figure, ognuna delle quali sostiene una conchiglia sulla quale si trova una rana, dalla quale zampilla acqua all’interno della vasca e, da una seconda vasca, di circa due metri di altezza, con altre otto rane. 

Dettaglio CoppedèDettaglio Art NouveauDettaglio Art Noveau

La fontana, che si ispira alla fontana delle tartarughe nel ghetto ebraico, è anche nota per il bagno che i Beatles vi fecero vestiti dopo un loro concerto tenuto nella vicina discoteca Piper. Portare una macchina fotografica per immortalare questi strani palazzi dalle forme più bizzarre è d’obbligo se non si vogliono scordare i dettagli che qui si nascondono.

Il quartiere si trova a pochi chilometri dal centro storico, è stato progettato e costruito interamente dall'eclettico architetto fiorentino Gino Coppedè tra il 1913 e il 1926.

Piazza Mincio è circondata da tanti fabbricati differenti per forma e dimensione ma i due edifici più rilevanti, decorati in modo sovrabbondante e fantastico sono la Palazzina del Ragno e il Villino delle fate. Il primo, di ispirazione assiro-babilonese, si contraddistingue per un grande ragno sulla facciata e un’esaltazione al lavoro tramite una decorazione raffigurante un cavaliere con la scritta “labor”. Il Villino delle Fate è caratterizzato da un’esaltazione di Firenze con una scritta “Fiorenza bella” e delle decorazioni fiorentine con Dante e Boccaccio e con una totale asimmetria, con archi e fregi medievali, realizzato con la fusione di diversi materiali, come il marmo, il laterizio, il travertino, la terracotta e il vetro.

Questo luogo così suggestivo ha ispirato molti registi che hanno scelto questa location per ambientare i propri film: tra questi il regista horror Dario Argento, che vi ha girato ben due film, Francesco Barilli, Nanni Loy e Carlo Vanzina.

Terminato il giro all’interno del quartiere Coppedè, possiamo fare una sosta dolce alla Pasticceria Boni in via Tagliamento 84 prima di andare a fare una passeggiata all’interno di Villa Torlonia, il polmone verde di questa zona. Nel quartiere Nomentano, la Villa è circondata da 16 ettari di parco, dove è possibile rilassarsi nella natura, fra alberi di alto fusto e prati verdi, tante statue, fontane, laghetti e tantissime altre attrazioni. 

Villa Torlonia è il polmone verde del quartiere Nomentano. La Villa è circondata da 16 ettari di parco, natura rilassante, alberi ad alto fusto, prati verdi, statue, fontane, laghetti e molte altre attrazioni.

La villa che apparteneva alla famiglia del principe e banchiere Giovanni Torlonia, divenne, negli Anni Venti, residenza della famiglia di Mussolini che dal 1925 al 1943 vi abitò con moglie e figli. Dopo la guerra fu occupata dalle truppe alleate e nel 1947 abbandonata per poi essere acquistata nel 1978 dal Comune di Roma e trasformata in parco pubblico. 

Oggi, sotto al casino Nobile, ex dimora del Duce, è visibile anche il bunker di Mussolini. All’interno del Parco Verde c’è anche l’affascinante Casina delle Civette, fiore all’occhiello del Parco per la sua particolare struttura in stile Liberty con tanto di porticati, torrette, maioliche e sculture a tema zoo e fitomorfo (con forme di animali e piante). 

La Casina delle Civette è un misto tra una capanna svizzera, un castello gotico e una fattoria liberty ed era stata costruita come un luogo di evasione dei principi Torlonia tra il 1840 e il 1930. 

La Casina delle Civette, un misto tra una capanna svizzera, un castello gotico e una casa colonica liberty

Quando fu iniziata, gli architetti dovettero seguire alla lettera le rigide regole dettate da Alessandro Torlonia che curò ogni dettaglio per costruire il suo villino dei sogni. Egli amava la solitudine, lo studio e le arti e fece costruire la sua dimore con saloni decorati, splendide vetrate colorate, raffiguranti rose, edere, rondini, viti e soprattutto civette che erano rappresentate ovunque, anche su carta da parati, lampadari e mobili. 

Oggi questa Casa fiabesca è la sede del Museo delle vetrate artistiche ed è sicuramente un luogo interessante e nascosto da scoprire e che anche i bambini, per la sua particolarità amano molto. Interessante per loro anche il significato delle civette legato all’antichità greco romana. La civetta è infatti l’animale della dea della Sapienza Atena e simbolo per questo di sapienza. 

Questo uccello notturno infatti vede nelle tenebre come il sapiente che riesce a discernere il bene dal male ed è un elemento presente in tutta la Casa che proprio per questo fu chiamata Casina delle Civette. All’interno di Villa Torlonia, oltre alle residenze principesche, ricche di storia e bellezza, ci sono anche altre attrazioni per bambini che fanno trascorrere una giornata in famiglia allegra per tutti, tra cui il museo della tecnologia: Tecnotown. 




Inspiration

Connect with Roma the Eternal City