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Matteo Berti
28 Settembre 2023

La Roma di Matteo Berti

Un viaggio intimo e personale nella Capitale tra i luoghi del cuore del noto giornalista

È un’amante, Roma. Bella, sfuggente, passionale. Ma è anche complicata. È una casa aristocratica con le pareti tappezzate di arazzi, dipinti, e disseminata di sculture. Camminare nei suoi corridoi, e quindi per le vie del centro, qualche volta intimorisce, ma spesso ammalia, affascina. Si rimane stregati dall’arte, dalla storia e dalla magia che debordano da ogni angolo. E dall’odore di potere che ovunque si respira. Lo emanano i sampietrini, calpestati da turisti e papi e i palazzi che decidono delle nostre vite. È lì che passo molto del mio tempo. Sono un giornalista, anzi un cronista. Seguo la politica per il Tg5, di cui sono caposervizio, inviato, oltre ad aver condotto l’edizione delle 13. Ore ad aspettare il deputato di turno davanti a Montecitorio. Pochi metri più in là, il simbolo assoluto del potere: Palazzo Chigi. I turisti si affollano alle transenne per ammirarlo. “In tv sembra più grande”, li sento commentare. Consigli dei ministri, conferenze stampa, interviste. È lì che si svolge tutto. Ed è lì, più precisamente sotto gli imponenti archi dell’antistante Palazzo Wedekind, che in diretta tv racconto quello che succede. Milano ha il quadrilatero della moda, Roma ha il quadrilatero del potere: Chigi, Montecitorio, Senato, e poi, ovviamente il Quirinale. Nasco a Prato, poi mi trasferisco a Firenze per fare questo meraviglioso lavoro, e da 13 anni vivo a Roma. Tuttavia, ogni volta che passo davanti al palazzo del Quirinale - e accade praticamente tutti i giorni – rimango sempre a bocca aperta. Ho avuto la fortuna di entrarci. E la auguro a tutti.  Roma è potere, certo. Ma è anche la ‘grande bellezza’ (in tutti i sensi). È fatta di cene in case straordinarie. È mangiare una carbonara a mezzanotte. È sedersi all’aperto anche quando è inverno. È il verde di villa Borghese. È socialità. È mostre, arte, cultura, politica. È meraviglia e vita. È guardarla dall’alto attraverso terrazze ‘senza senso’ (dicono a Roma). Ed è il gusto di ritrovarsi seduto ad un tavolo accanto ad un presidente. Quale? Non importa, tanto a Roma tutti sono un po’ presidenti; anche se hai guidato per un giorno soltanto il Circolo del tennis, il titolo resta a vita.

  • Libertà

La magia di Roma è ovunque, un museo a cielo aperto. E per chi come me è un romano adottato, la miglior maniera per respirarla a pieni polmoni è attraversarla in scooter. Quirinale, e poi giù verso Fontana di Trevi. Via del Corso, con l’imponente altare della patria. E ancora, Campo dei Fiori, piazza Farnese, risalendo per piazza del Popolo, e piazza di Spagna. La via più bella? Beh, tutte… ma via Margutta e la Salita del Grillo.

The Church of Trinità dei Monti above the Spanish Steps, in Piazza di Spagna
  • Visite 

Una visita nel palazzo del Quirinale ristora l’anima. Così come a palazzo Farnese, sede dell’ambasciata di Francia: l’ufficio affrescato dell’ambasciatore, toglie il fiato. Percorrere via della Conciliazione, verso er Cupolone… non ha eguali. Inutile ricordare la bellezza dei Musei Vaticani. A me piace moltissimo fermarmi al volo nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola con lo specchio che riflette i soffitti affrescati, lo faccio spesso. Mentre la Chiesa San Luigi dei Francesi contiene dei capolavori assoluti.

  • Ristoranti

Il mio luogo del cuore: Il sostegno. È vicino al Pantheon, in una piccola stradina, via delle Colonnelle. Il nome deriva da un’imponente struttura metallica che, appunto, sostiene il palazzo. Inquietante, ma estremamente affascinante. Molti politici. E poi la carbonara di Marco è di un’altra categoria; per non parlare di Umberto, straordinario ai tavoli. Altro posto che amo, Trattoria da Luigi, piazza Sforza Cesarini. Il proprietario è un carissimo amico, Gerardo, grande padrone di casa. A gestirlo, il cugino, Gerardo anche lui. Quindi, impossibile sbagliare. L’atmosfera è tutta romana, come la cucina, con qualche deviazione lucana. Una delle vie più belle di Roma è via Giulia (peraltro una delle prime), e lì c’è l’osteria Giulietta. Affascinante. 

Trattoria Il Sostegno
  • Aperitivo

Camponeschi, in piazza Farnese, è intramontabile. Tanta gente, tanta Roma (ma non troppa). E poi la piazza toglie il fiato. Proprio come piazza di Pietra, un capolavoro. E un bicchiere di vino lì si beve al Salotto 42. Emerald’s in via Crescenzio ha un grande fascino, caldo, e Giada, la proprietaria, è impeccabile. Il resto sono terrazze straordinarie dei tanti hotel che ospitano nei loro roof garden aperitivi e cene con vista. Magnifici. Recentemente sono stato al Six Senses, via del Corso. Davvero Notevole, con lo sguardo rivolto al milite ignoto. 

5 dei miei luoghi preferiti:

  • Palazzo Farnese

    Sede dell'Ambasciata di Francia; gli affreschi dell'ufficio dell'ambasciatore sono mozzafiato. Vicino a Campo dei Fiori

Palazzo Farnese

  • Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

    Mi piace fare un salto in questa chiesa, con lo specchio che riflette il soffitto affrescato; ci vado spesso. In Campo Marzio, tra il Pantheon e Via del Corso.

Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

  • Via della Conciliazione

    Camminare per questa bellissima strada che porta direttamente a "er Cupolone" (la Basilica di San Pietro in Vaticano) non ha eguali.

via della conciliazione

  • Chiesa di San Luigi dei Francesi

    Un luogo di culto cristiano ineguagliabile che contiene capolavori assoluti, tra cui quelli di Caravaggio. Vicinissimo a Piazza Navona e al Pantheon.

Chiesa di San Luigi dei Francesi

  • Il sostegno

    È il mio posto preferito per mangiare. È vicino al Pantheon, in una stradina chiamata Via delle Colonnelle. È inquietante, ma molto affascinante. Ci sono molti politici. E la carbonara di Marco è di un altro livello.

Il sostegno

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