Advertising

Connect with Roma the Eternal City

Sign up our newsletter

Get more inspiration, tips and exclusive itineraries in Rome

+
Veduta di Castel Gandolfo


text Gabrielle Bolzoni

10 Ottobre 2019

I Colli del Vino a Roma

Viaggio emozionante lungo la strada dei colli romani

A poco più di un’ora a sud-est di Roma, nel Parco regionale dei Castelli Romani, si trova un’ oasi naturale, ricca di storia millenaria e panorami mozzafiato sulle valli circostanti e sui laghi di Albano e Nemi. I colli sono detti “Castelli Romani” perché Papi e nobili di Roma vi possedevano fortezze e ville, oggi visitabili, tra cui Palazzo Chigi ad Ariccia e Villa Aldobrandini a Frascati. I comuni “storici” dei Colli sono quattordici, alcuni parte del circuito “Borghi più belli d’Italia”, e rappresentano luoghi di interesse archeologico, naturalistico ed artistico. Stupiscono in tutti i mesi dell’anno con eventi e sagre enogastronomiche, che ne celebrano i prodotti della terra, tra cui BorgoDiVino, Fiera dei Sapori, Calici di Stelle e la Strada dei Vini dei Castelli Romani. 

Gallieno Malvasia Putinata vigna nella Riserva della CascinaPanorami mozzafiato sulle valli e sui laghi circostanti di Albano e Nemi

Da qui è possibile effettuare interessanti percorsi ed itinerari enoturistici alla scoperta degli antichi sapori della tradizione contadina laziale, delle antiche cantine e dei suoi eccellenti prodotti vinicoli. Infatti, questa area annovera la più grande produzione di vino di qualità del Lazio ed una cucina tipica che conta diverse eccellenze tra cui quattro prodotti IGP, otto DOP e quattordici PAT. Per chi ama il buon vino e la cucina laziale autentica una gita fuoriporta alla scoperta delle “fraschette” romane è d’obbligo. Nate all’interno di cantine fresche e umide, caratterizzate dalla presenza di botti, come locali privi di cucina dove bere il vino dell’annata, magari accompagnato da pane e porchetta romana, esse rappresentano ancora oggi una tradizione locale molto viva. Si narra che questi punti di ristoro esistessero già nell’antica Roma per accogliere lungo il tragitto i contadini che dalle campagne viaggiavano verso la capitale, dove andavano a vendere i propri prodotti. Dal Medioevo una frasca, ovvero un ramoscello carico di foglie di uva, ulivo o alloro, appesa all’esterno del locale ne segnala la presenza ai passanti. Nel tempo le fraschette sono divenute vere e proprie eccellenze gourmet, una sintesi tra trattorie spartane e botteghe gastronomiche, dove il proprietario, detto fraschettaro, offre il vino novello “sciolto” da abbinare a specialità della zona, prevalentemente salumi, formaggi e qualche primo e secondo della cucina povera romanesca. La tradizione vuole che il vino bianco si ordini in caraffe da due, uno e mezzo litro, in romanesco rispettivamente Barzilai, Tubbo o Fojetta, oppure una Romanella, vino rosso leggermente frizzante. Ariccia, già nota per la porchetta multimillenaria risalente ad epoche preromaniche, a cui è valso il titolo di prodotto IGP, è l’epicentro delle fraschette. Consigliamo la Fraschetta Da i Fratelli (via dell’Uccelliera) e l’Osteria l’Aricciarola (via Borgo S. Rocco). 

Ariccia

A Frascati, chiamata così perché gli abitanti dopo la distruzione di Tusculum furono costretti a rifugiarsi in delle case di frasche, vi sono altre fraschette imperdibili. Consigliamo di prediligere le più rustiche e meno turistiche, molto frequentate dai locali, tra cui il Forno Ceralli di Piazza Bambocci, dal 1920 anche panificio. Tra i piatti della tradizione troverete la cicerchia con tajolini fatti in casa, broccoletti e salsicce, i fegatelli, la pajata, il cinghiale e per concludere in dolcezza ‘A pupazza de mèle e le ciambelle col mosto’. 

Il percorso della strada del vino dei Castelli Romani offre un'occasione unica per capire quanto sia radicata la cultura del vino e la coltivazione della vite

Questi luoghi sono stati testimoni di una storia vitivinicola millenaria e da secoli le popolazioni locali si tramandano i segreti della coltivazione e delle tecniche enologiche. Il vino bianco venne narrato da famosi scrittori dell’età imperiale e fu particolarmente apprezzato sulle mense patrizie, ma alcuni reperti rivelano che “il vino dorato” fosse usato ancora prima dalla comunità latina, fondatrice di Albalonga, per celebrare Giove Latiaris. 

Vigna Silene (ph. Ettore Maragoni)

Lungo il versante occidentale dei Colli Albani sorgono vigneti e filari principalmente di uvaggi bianchi, mentre nel tratto che scende verso il mare vengono prediletti i rossi. I terreni di origine vulcanica donano a questo vino una grande mineralità, fragranza ed aromaticità, rendendolo versatile per ogni pasto. Tra i vini DOCG vi suggeriamo i bianchi Cannellino di Frascati e Frascati Superiore dell’azienda Casale Marchese ed il rosso Cesanese del Piglio di Abbia Nòva. Tra i DOC il rosso Silene Olevano Romano di Damiano Ciolli ed il biologico Gallieno Malvasia Putinata della Riserva della Cascina. I bianchi sono sostanzialmente vini secchi e freschi, con colore dal giallo paglierino al paglierino scarico, con un aroma fine e delicato e note floreali. Mentre i rossi sono secchi, con una buona struttura, color rosso rubino più o meno intenso con riflessi granati e violacei con sentori fruttati. Oltre al vino anche l’acqua è buona qui ed a Genzano nella piazza principale dalla fontana di San Sebastiano ne sgorga una particolare, detta magnesiaca, utilizzata ancora oggi per impastare l’unico pane italiano IGP.  La gita fuoriporta può terminare al tramonto con una passeggiata digestiva lungo uno dei tanti belvedere con vista sulle luci di Roma.  




Inspiration

Connect with Roma the Eternal City