Nel marmo, nell’acqua e nel sasso lungo le strade dell’urbe
“Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo”, affermò Augusto ai suoi sudditi secondo quanto scrive Svetonio. Era una dichiarazione d’intenti ormai divenuta realtà lungo le strade di quella che era ormai la signora del Mediterraneo e la regina del mondo Occidentale. A dimostrarlo ancora oggi, a distanza di oltre duemila anni, la sobria bellezza dell’Ara Pacis dal primo Imperatore di Roma voluta nell’allora Campo Marzio, simbolo della vocazione belligerante dell’Urbe.Da quegli anni gloriosi le architetture della Città Eterna si sono evolute, modificate, assestate, rivoluzionate, innovate ma senza mai abbandonare la loro originaria nobiltà degna di una capitale. E tanti, fin dai tempi più antichi, i poeti e gli scrittori che l’hanno vista, amata, raccontata nelle sue forme uniche ed eccezionali, con la stessa passione stupita con cui si descrivono i lineamenti di chi si ama, le sue tenerezze e le sue singolarità. Questa è una nostra piccola, segreta storia di Roma…